Il foliage in Giappone: un viaggio tra poesia e colori
In autunno, il Giappone si trasforma. Le foglie degli aceri e dei ginkgo esplodono in mille sfumature. Rosso intenso, arancio dorato, giallo brillante. È il momiji, il fenomeno del foliage. Un’esperienza visiva ed emotiva. Ogni parco, tempio e giardino diventa davvero una cartolina vivente.
Il nostro viaggio inizia a Tokyo, metropoli moderna e vivace. Tra grattacieli e tradizione, l’autunno colora il Meiji Jingu Gaien, celebre per i suoi ginkgo perfettamente allineati. Ma la vera magia inizia poco dopo, a Nara, ai piedi delle Alpi giapponesi.
Nara, piccola e autentica, offre poi paesaggi bucolici. Qui, le risaie si tingono d’oro e i boschi diventano tappeti di foglie. Il ritmo lento del villaggio invita effettivamente a respirare, osservare, sentire. Si dorme in ryokan, si cena poi con cucina kaiseki, si ascolta il silenzio.
Proseguendo, si arriva a Kanazawa. Città raffinata, conosciuta per il giardino Kenroku-en, uno dei tre più belli del Giappone. In autunno, è un sogno. Laghetti, ponticelli, lanterne in pietra incorniciate dal rosso degli aceri. Kanazawa è anche cultura: il quartiere dei samurai, i mercati del pesce, l’artigianato in foglia d’oro.
Poi si giunge a Kyoto, l’anima spirituale del Paese. Qui l’autunno è pura poesia. I templi di Kiyomizudera, Eikando e Tofukuji regalano panorami mozzafiato. Ogni scorcio è un’opera d’arte naturale. Le lanterne si accendono al tramonto, e l’atmosfera diventa incantata.
Non lontano, Osaka sorprende con la sua energia. Tra una passeggiata nel parco del castello, avvolto da colori fiammeggianti, e una serata a Dotonbori tra luci e street food, si scopre il volto più contemporaneo del Giappone. Un contrasto che funziona.
Infine, il Monte Fuji. Icona assoluta. Vederlo con la cima già innevata, circondato da foreste d’acero, è un’emozione che resta impressa. Il lago Kawaguchi, ai suoi piedi, offre scorci fotografici spettacolari. Qui, il silenzio è potente. La natura domina.
Durante questo viaggio, ogni luogo ha il suo ritmo. Ogni foglia cadente racconta una storia. Si cammina lentamente, si osserva con attenzione, si ascolta con l’anima. Il Giappone in autunno non si visita: si vive.
Un viaggio così non si dimentica. È un invito alla bellezza, al rispetto per la natura, alla meraviglia quotidiana. E soprattutto, alla riscoperta della lentezza.